Bene, il Dott. Brunazzi ha scovato e tradotto questo finora sconosciuto poeta latino,
morto durante l'eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei, traendono un
apprezzato e modestamente vendutissimo libro di poesie dal titolo: "QUOD SPHERES
ROMPERE MIHI, MULIERES?", per cui si è pensato di farvi cosa gradjta pvbblicando una delle
poesie migliori di codesto tomo. Il titolo è "EGO PRECARIO SUM", ma è ovviamente
in italiano, per comodità dei lettori.
Nella
photo a destra la statua del Poeta custodita nei musei del
Vaticancro.

IO SONO IL
PRECARIO
Io sono il precario,
che dichiara
preclaro
la sua chiara precarietà.
Sono un
precario
che non conosce
orario,
la cui vita non ha un
binario.
Oh, conoscessi io un indirizzo
certo
a cui mandare le mie
lamentele
di precario. Un re, un
imperatore,
un Dio qualsiasi... mi
basterebbe
anche solo un modesto
ufficio.
Ma alle mie invocazioni
il nulla mi risponde, e
io
mi struggo in questo
vuoto,
in questo mare
assente,
su questa cima di
montagna
da cui non vedo altro
che
nebbia,
precaria...
"Quod spheres rompere mihi,
mulieres?", LUCIUS SULPICIUS PRECARIUM, Edizioni
SORBOLE, Bologna 2010 (a cvra del Dott. Brunazzi)
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