lunedì 19 dicembre 2011




Bene, il Dott. Brunazzi ha scovato e tradotto questo finora sconosciuto poeta latino, morto durante l'eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei, traendono un apprezzato e modestamente vendutissimo libro di poesie dal titolo: "QUOD SPHERES ROMPERE MIHI, MULIERES?", per cui si è pensato di farvi cosa gradjta pvbblicando una delle poesie migliori di codesto tomo. Il titolo è "EGO PRECARIO SUM", ma è ovviamente in italiano, per comodità dei lettori. 151-pompeoNella photo a destra la statua del Poeta custodita nei musei del Vaticancro.


IO  SONO  IL  PRECARIO

Io sono il precario,
che dichiara preclaro
la sua chiara precarietà.
Sono un precario
che non conosce orario,
la cui vita non ha un binario.
Oh, conoscessi io un indirizzo certo
a cui mandare le mie lamentele
di precario. Un re, un imperatore,
un Dio qualsiasi... mi basterebbe
anche solo un modesto ufficio.
Ma alle mie invocazioni
il nulla mi risponde, e io
mi struggo in questo vuoto,
in questo mare assente,
su questa cima di montagna
da cui non vedo altro che
nebbia, precaria...


"Quod spheres rompere mihi, mulieres?", LUCIUS  SULPICIUS  PRECARIUM, Edizioni SORBOLE, Bologna 2010 (a cvra del Dott. Brunazzi)

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