In quanti modi si può sopravvivere a un 31 dicembre tipicamente bolognese? Ecco un breve elenco di
coloro che non si possono che definire sopravvissuti a un tale accadimento.
1. IL SOLITARIO. Tale individuo tre giorni prima del 31 viene colto dalla
sindrome di S. Silvestro, un mix di euforia scomposta e odio per le feste.
Dichiara agli amici che non parteciperà a quest'evento, noioso, consumistico,
ripetitivo, e che per lui Capodanno è una sera come un'altra. Questo stato di
autarchico orgoglio termina alle 22, 30 della sera fatidica. A questo punto il
Solitario viene colto da pensieri funesti. Spia dalla finestra i preparativi dei
vicini, e i primi petardi lo feriscono al cuore come stilettate. Lascia il
frugale pasto e il libro con cui aveva pensato di trascorrere la nottata (Le
confessioni di un italiano, di Ippolito Nievo), scende e prende l'auto, e parte
senza una meta precisa. Ma tutto gli ricorda la sua solitudine: orde di
automobilisti vestiti da sera lo surclassano, comitive di gente armata di
champagne lo irridono, botti vicini e lontani lo stordiscono. La città gli
sembra piena di enormi orologi che lo sbeffeggiano. Alle undici la sua
tracotanza si è trasformata in resa dolorosa, e farebbe qualsiasi cosa pur di
avere accanto una qualsiasi forma di vita animale. Davanti a lui compaiono le
ultime disperate soluzioni: a) telefonare agli amici appena snobbati,
impraticabile visto che alle undici sono già tutti a destinazione; b) comprare
un Prosecco e passare il Capodanno con un casellante sull'A14, ma quella sera
c'è sciopero dei casellanti; c) usare il Prosecco succitato entrando in un bar e
urlacchiando. "E' nato mio figlio, bevete tutti con me, offro iooo!!!!", ma nel
bar c'è una festa con 234 prenotati, che usano anguille al posto dei grissini;
d) entrare in un ristorante, facendo ampi cenni di aspettare "una signora",
dopodichè alle 23,45 scoppiare a piangere maledicendo la furba che lo ha
piantato, e cercando compassione fra gli astanti, ma i ristoranti nel raggio di 80 chilometri sono tutti prenotati da Marco Tronchetti Provera con Afef, le guardie del corpo,
e stuolo di paparazzi annessi e connessi; e) telefonare a Maria Rossi, detta "La Fugnazza",
vecchia compagna di liceo brutta e antipatica come i debiti, ma al vecchio
numero risponde il disco di un ristorante cinese "questa sela è già tutto
plenotato"; f) andare da Claudio Casadio, come negli ultimi 38 capodanni, anche
se aveva detto solennemente a tutti: "se vado ancora da Claudio, vi autorizzo a prendere la
mira e sputarmi in faccia", ma da Claudio risponde una segreteria musicale beffarda: "Solitary Man", del grande Neil Diamond.
Non resta che una soluzione: sterzare l'auto contro un muro, e passare così
il Capodanno al Pronto Soccorso, steccato come un baccalà, con ampia vista sulla
scollatura di un'infermiera sorridente. "Sa... stavo andando a una megafesta in
una villa fuori città..." dice lui con sorriso a 37 denti. "Ehhh, come no, anche
noi, anche noi, ehhh!!!" gli rispondono in coro altri 24
solitari, steccati come lui, con un sorrisino da vipera..
2. L'ANSIOSO. Per lui il problema del 31-12 inizia a metà giugno. Da
quell'epoca incomincia a organizzare tutto, prenotando una pletora di
ristoranti, discoteche, club privè, circoli dell'Arci, delle Acli e dell'Endas, facendosi ogni volta
firmare una liberatoria per il locale. In pratica organizza 94 feste tutte a
orari diversi. Arriva al 27-12 con ogni tipo di tic nervoso: deve assicurarsi
gli approvvigionamenti, la logistica, i pass per ogni invitato (indicativamente
4000). All'ultimo momento la baita del Cervino è indisponibile causa forte
nevicata, e la festa al Club Blue Moon cancellata causa l'arresto del titolare
per droga. Il poverino va in tilt, e alle dieci deve cominciare il tour. In
pratica dovrebbe accompagnare un bus di invitati a un ristorante a Sasso
Marconi, da cui uscire alle 11,20 per recarsi a una festa all'Abetone con due
bus, di lì scendere a Pistoia alle tre, dove, con un treno speciale recarsi a
Roma per una visita ai monumenti alle 6, e ricevere la prima benedizione
dell'anno del Papa, indi riprendere il treno per Bologna dove alle 14 si va a
prendere il cappuccino da Claudio Casadio. Il programma subisce una variazione
causa una bomba carta che gli incendia la Volvo, ma lui eroicamente raggiunge
Sasso Marconi con l'autostop, tenendosi in contatto satellitare coi vari gruppi
sparsi. Ma dieci minuti prima di prendere il bus, lo stress e la tensione
nervosa si traducono in una forte colica renale, e così viene trasportato
d'urgenza al S. Orsola di Bologna, dove brinderà accanto al Solitario.
3. L'ESOTICO. Tipi come lui non si sognano manco lontanamente di passare un
Capodanno come un qualunque mortale. Ogni volta è una mission impossible.
Un anno a cercar fantasmi in un castello in Scozia, l'anno dopo a cercare di nuovo fantasmi in un castello
sulla Loira, e ancora quello dopo di nuovo a fantasmi in una villa veneta del Palladio. Memorabile una fine
d'anno su una chiatta per trasporto ghiaia alla fonda nella temibile sacca di Goro, in Adriatico. Tutto andò bene fino alle 2 di notte, quando un'improvvisa alta marea di 6 metri disincagliò la chiatta, con gli sventurati passeggeri salvati dalla guardia
costiera slovena dalle parti di Capodistria alle 11 del mattino.
Quest'anno invece si visitano i famosi conventi della Cappadocia (Turchia).
Dieci giorni di frustate dai monaci, allegre serate a sentire canti gregoriani
in antico aramaico, dormite in alcove in vimini sospese nel vuoto a 35 metri con
temperature sottozero e digiuni terapeutici. Si parte il 20 dicembre
dall'aeroporto di Bologna, ma il volo viene annullato causa attentato
terroristico alla filiale di Equitalia a Istambul. Ultimo dell'anno inglorioso, stravaccati sul sagrato di San Petronio, in Piazza Maggiore, e a mezzanotte tutti da Claudio Casadio.
4. GLI INNAMORATI. Per tutto l'anno si sono giurati che a Capodanno staranno da soli, in tenera intimità, con finale rovente dopo la mezzanotte. Lei si esibirà
in uno strip mentre lui cucinerà il tacchino alle noci. Lui compra candele rosse
e lenzuola di seta, poi prepara una vasca piena di petali di rose. Lei acquista
un completino di pizzo nero in un pornoshop, spendendo 400 euro. Poi si allena
per lo strip di nascosto nella palestra dove va di solito, e sceglie le musiche
che eccitano il suo lui: la sigla della "Domenica Sportiva" e l'inno di "Forza
Italia". Agli amici che chiedono cosa faranno per il 31, rispondono "Mah, non si
sa, vedremooooo", guardandosi con la coda dell'occhio e sorridendosi a bocca
stretta. Alle 10 tutto è pronto: il tacchino è squisito (a parte le noci, che
bisognava sgusciarle), lei è quanto mai seducente e lui insolitamente
allegro: battutine, allusioni, atmosfera soft tendente però all'hard, tutto sembra incanalarsi per il
verso giusto. Ma ecco che.... campanello. Ore 23. Lui va ad aprire e una orda
di lanzichenecchi invade l'appartamento... sono gli "amici". "Eccoci qua, sapevamo
che eravate in casa, e vi abbiamo fatto una sorpresaaa!!! E sennò, a che
servono gli amici??" L'allegra brigata prende possesso dei due vani con cucina e
succede di tutto. La cucina si trasforma in un grill a finestre aperte, la vasca viene scambiata per una grande e
originale sangria e prosciugata a colpi di cannucce. Qualcuno scopre e profana, indossandolo, il completo
di pizzo nero. Finale di serata con lui ubriaco perso che si spoglia sul tavolo
indossando la maglia del Catania, mentre lei viene inseguita per tutta la
casa da una torma di maschi allupati piu qualche femmina dell'altra sponda. Alla
fine, i due innamoratini rimangono soli, verso le 8,30 della sera dopo. Sono stanchi morti,
ubriachi fradici. Si danno un casto bacino sulla guancia e si addormentano con i
peluche sull'armadio e fra i cuscini.
5. CLAUDIO CASADIO. Bipede realmente tuttora in vita, Claudio Casadio, attore, anni 56, per gli amici detto "il Cobra", vive da solo fuori città in una grande villa con annesso parco. Da 38 anni NON organizza feste di Capodanno, ma da 38 anni si trova
invaso da tutti quelli che non sanno dove cacchio andare. In 38 anni il suo registro
delle presenze conta 46700 passaggi, 12000 bottiglie di prosecco, 6000 di
champagne, e tonnellate di panettoni e pandori, e oltre 45 bambini concepiti, chiaramente non da lui. In 38 anni ha subito danni per migliaia di euro, ragion per cui ogni anno si assicura. Peccato che la polizza scade ogni volta venti minuti prima della mezzanotte.
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